Camillo Golgi

 

La vita

  Camillo Golgi nasce il 7 luglio 1843 a Corteno. La famiglia è di origini pavesi. Il padre Alessandro si laurea in medicina nel 1838 a Pavia e, poco dopo, accetta il posto di medico condotto a Corteno, dove Camillo trascorre i primi anni della sua infanzia. Intorno al 1850 si trasferisce a Pavia, mentre dal 1852 al 1856 frequenta il Ginnasio di Lovere in provincia di Bergamo. Fa poi ritorno a Pavia iscrivendosi all’Imperial Regio Ginnasio Liceale, dove, nel 1860, ottiene la licenza liceale. Nello stesso anno si iscrive all’Università per diventare medico come il padre e nel 1865 si laurea con voti 67/70.

Dopo la laurea, Golgi matura l’interesse per il sistema nervoso seguendo dapprima Cesare Lombroso e poi Giulio Bizzozero, docente di Patologia generale che lo inizia alla ricerca sperimentale basata sull’uso del microscopio. Nel 1872 diventa primario all’Ospedale Pie Case degli Incurabili di Abbiategrasso nella provincia di Milano. Qui, nonostante la totale mancanza di adeguate strumentazioni scientifiche, Golgi organizza un rudimentale laboratorio nella cucina del suo appartamento e mette a punto la “Reazione nera”. Questo metodo di studio condurrà alla fondazione della moderna neuroanatomia microscopica e a scoperte importanti in diversi settori della biologia e della medicina: l’apparato reticolare interno (Apparato di Golgi), i sistemi di canalicoli intracellulari delle cellule secernenti acido cloridrico nello stomaco (canalicoli di Müller-Golgi) e il sistema T legato alle funzioni del reticolo sarcoplasmatico (da parte degli allievi di Golgi, Romeo Fusari ed Emilio Veratti).

Nel 1876 Golgi ottiene la cattedra di Istologia all’Università di Pavia di cui diventa Rettore nel 1893. Tra Ottocento e Novecento, Golgi e il suo laboratorio ottengono numerosi riconoscimenti: lo scienziato è nominato membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia di Medicina di Parigi, di Vienna, di Berlino, di Pietroburgo, della Società Neurologica di New York e della Società di Scienze microscopiche di Londra. Questi sono gli anni segnati dal contrasto con lo scienziato spagnolo Santiago Ramón y Cajal che, valendosi dello stesso metodo ideato da Golgi, studiava l’anatomia del sistema nervoso gettando le basi della teoria del neurone.

  Nel 1906 l’Istituto Karolinska di Stoccolma annuncia il conferimento del Premio Nobel a Camillo Golgi e a Santiago Ramón y Cajal per gli studi sul sistema nervoso. Seguono anni d’intenso impegno accademico e politico. Il prestigio scientifico di Golgi causa un costante afflusso di allievi presso l’Università di Pavia dove lo scienziato continua a insegnare. Nasce la cosiddetta “scuola golgiana” di cui fanno parte, fra gli altri, Agostino Gemelli, fondatore dell'Università Cattolica, Giovan Battista Grassi, vincitore della medaglia Darwin della Royal Society di Londra, Adelchi Negri, che ha scoperto i “corpi di Negri” della rabbia, Antonio Carini, scopritore del microrganismo Pneumocystis carinii agente frequentemente coinvolto nell'infezione da AIDS, Emilio Veratti, legato alla scoperta del reticolo sarcoplasmatico, Aldo Perroncito che ha definito le fasi di rigenerazione del nervo periferico dopo lesione sperimentale, Cesare Frugoni e Domenico Cesa Bianchi, illustri clinici medici.

All’insegnamento e alla ricerca, lo scienziato alterna impegni politici, spesso riguardati lo sviluppo della sua terra d’origine, per esempio aderendo al comitato per la costruzione della ferrovia Edolo-Aprica-Tirano. Camillo Golgi si spegne a Pavia nel 1926.

 

 

Il nobel

Nel 1906 Camillo Golgi riceve il Premio Nobel per la medicina insieme al collega spagnolo Santiago Ramòn y Cajal.
Il Nobel è dovuto alla sua principale scoperta: la “reazione nera” o “metodo di Golgi”, una tecnica rivoluzionaria che ha permesso per la prima volta nella storia di colorare un'intera cellula e i suoi prolungamenti, svelandone la complessa morfologia. Ma a queste date, Golgi si era reso protagonista di una nuova scoperta rivoluzionaria che ha cambiato le concezioni strutturali della cellula. Osservando i gangli spinali, con una variante del metodo cromoargentico, ha scoperto in alcune cellule un apparato filamentoso convoluto disposto in maniera tale da formare una rete citoplasmatica nettamente separata dal nucleo e dalla membrana cellulare.

  Golgi ha dato un contributo fondamentale anche nello studio sulla malaria, identificando il ciclo di sviluppo del parassita nel sangue (Ciclo di Golgi) e fissando la corrispondenza costante fra la moltiplicazione del parassita (sporulazione) e l’accesso febbrile (Legge di Golgi). Questi contributi hanno permesso di utilizzare al meglio il chinino, farmaco all’epoca usato per combattere la malattia.

Nel febbraio 1873 Golgi scrive: "…. Sono felice di aver trovato una nuova reazione per dimostrare anche agli orbi le strutture dello stroma interstiziale della corteccia cerebrale. Faccio agire il nitrato d’argento sui pezzi di cervello induriti in bicromato di potassio ….”

Il professor Paolo Mazzarello dell’Università di Pavia, curatore scientifico del Museo Golgi, così commenta questa dichiarazione: “È un brano che ricorda altre proposizioni scientifiche radicali comunicate per via epistolare: eventi che fanno fare un balzo in avanti alla scienza. Viene in mente la lettera di Volta a sir Joeph Banks sull’invenzione della pila elettrica o quella di Alfred R. Wallace a Darwin sull’evoluzione biologica per selezione naturale.”